събота, 23 юни 2012 г.

Raphael drawings - Raphael Sanzi | RENAISSANCE 1400 - 1800 AD (CE)

Raphael drawings - Raphael Sanzi

The execution of a vast number of studies in a variety of techniques was Raphael's standard practice. In an elaborate process, he first made rapid sketches, then more finished drawings and finally highly polished models for transfer. The number of the extant drawings is over four hundred, however, this is only a fraction of the quantity he produced. There was a variety of drawing media and techniques practiced in his time, and he explored and mastered all his options.

During his association with Perugino's workshop he acquired proficiency in the use of silverpoint, a method in which the metal tip of a stylus is worked on a prepared ground applied to the paper. It is a highly disciplined procedure that demands superior skill. Raphael displayed great virtuosity with silverpoint, and continued its use into his mature period.

Raphael first used pen and ink extensively in the period after 1505, when he was open to the influence of Leonardo's and Michelangelo's approaches to drawing. Drawings in pen and ink often combined washes in ink or lead white, applied with a brush, in order to add tonal qualities.

Raphael employed black chalk from the time of his earliest drawings, while he came to the consistent use of red chalk later in his work, starting from around 1514. Red chalk can be sharpened to a hard point and handled like a stylus; manipulated differently, it renders very delicate and extensive modulations of tone. In some of Raphael's studies, outlines from a stylus lie under the red chalk drawing.

Drawings had a crucial function in the realization of Raphael's art. They were not only the patterns for final works, but the means of their development; they shaped the creative process at the same time as they documented it. And, considering the vast projects executed collaboratively, they were the guarantee of the identification of the final product with the master who conceived the design.
Raphael drawings - Raphael Sanzi | RENAISSANCE 1400 - 1800 AD (CE)

петък, 25 май 2012 г.


Armando de Stefano






Napoli, 1926




Autentica personalità dell'arte napoletana, Armando De Stefano fu attore di primo piano in tutti gli avvenimenti artistici della città dal 1947 in poi. Con la pittura, l'artista è tornato al nostro migliore Seicento, risciacquandolo nelle acque di una percezione modernissima del "reale": il ribaltamento in avanti della prospettiva, la riduzione dell'ambiente in atmosfera d'assenza, la iterazione delle figure, l'inserimento improvviso di elementi estranei o di partiture spaziali. I personaggi assumono una incombenza quasi ossessiva, le presenze significanti rendono più esplicito il richiamo al presente, le iterazioni svelano sdoppiamenti psicologici o momenti di una medesima vicenda, i volti sono altrettanti specchi nei quali è possibile riconoscersi. Armando De Stefano ha continuato a guardare il mondo come realtà in divenire, costituita dagli uomini con i loro problemi insoluti o insolubili e dalle situazioni da essi cagionate o patite; ha continuato ad interpretare la vita sociale non come "banalità" nella quale si cerca di annegare il problema dell'esistenza, ma come fenomeno di cui si è partecipi e che postula, pertanto, una relazione; ha continuato a fare parte della società, respingendo formule di mera operazione o di ricerca parascientifica.









Armando De Stefano è nato nel 1926 a Napoli, dove tuttora vive ed insegna all'Accademia di Belle Arti. Inizia la sua attività artistica nel 1947 dando vita con altri sei pittori napoletani al "Gruppo Sud". Le sue opere presentano una verità poetica capace di aprirsi all'invenzione, alla fantasia, al sogno, e soprattutto a quella trama di immagini e di richiami culturali che sono il tessuto di ogni opera d'arte. Il realismo è il suo credo pittorico e niente gli è più congeniale della sua ricerca sul concreto, sul dato di fatto, sia esso quotidiano o storico. Ma la sua opera stenta a collocarsi all'interno della corrente realista, priva com'è di quelle caratteristiche di scuola ( il gusto per la denuncia, la tendenza per il manifesto, una certa dose di populismo), che sono distintivi di quella stagione. De Stefano ha sempre lasciato spazio ala sua ricerca formale e alla cura di quei valori figurativi, che per lui sono la base della buona pittura. Gli anni dal '56 al 61 lo vedono impegnato in un'area che per molti aspetti si richiama a quella dell'Espressionismo materico e astratto: In apparenza un vero cambio di rotta senza rinunciare ,però, mai all'immagine. La quale non scompare, ma si fa materia, segno, affiora dalle sovrapposizione dei colori o ne resta sommersa, ma in ogni caso è presente. Ma dal '62 De Stefano riscopre il piacere del ritorno alla pittura d'immagini, con quanto di popolare e narrativo essa è capace di esprimere. Siamo alla nascita dei grandi cicli, che dall'Inquisizione a Masaniello alla Rivoluzione napoletana del '99, hanno impegnato non solo questi ultimi anni di attività dell'artista, ma i fatti più drammatici e anticipatori della nostra storia.

ARMANDO DE STEFANO (Napoli, 1926)















петък, 18 май 2012 г.

Magical realism by Georgi Kostadinov Gekos

Fantastic Realism, Magic Realism, Surrealism…
Gallery: http://gekosarts.com/



Georgi Kostadinov Gekos
Tempera, acrylic on canvas



Georgi Kostadinov Gekos
Tempera, acrylic on canvas



Georgi Kostadinov Gekos
Tempera, acrylic on canvas



Georgi Kostadinov Gekos
Tempera, acrylic on canvas



Georgi Kostadinov Gekos
Tempera, acrylic on canvas



Georgi Kostadinov Gekos
Tempera, acrylic on canvas



Georgi Kostadinov Gekos
Tempera, acrylic on canvas



Tempera, acrylic on canvas


Georgi Kostadinov Gekos web site: http://gekosarts.com/
Malekurs / Tegnekurs: http://gekos.no/